lunedì 18 maggio 2009

Una curiosità su “Costruire una cattedrale. Perché l'Italia deve tornare a pensare in grande” di Enrico Letta, in esclusiva!

In questo periodo di campagna elettorale, ho avuto modo di potermi confrontare su una varietà di tematiche con alcuni personaggi di rilievo politico e professionale.

Uno di questi è stato Enrico Letta con cui ho potuto discutere per un’oretta, face to face (eravamo nel corso di un trasferimento da una città ad un’altra), dai problemi di politica locale alla situazione nazionale, dalla campagna elettorale ai distretti industriali.

Ho potuto apprezzare la sua lucidità politica e chiarezza, il suo discorso (molto condiviso) su una politica costruita sui valori.

La curiosità in esclusiva cui accenno nel titolo del post, riguarda l’ultimo suo libro intitolato “Costruire una cattedrale. Perché l'Italia deve tornare a pensare in grande”; volevo riportarla qui, perché proprio qui più volte ho discusso di tecnologia e semplificazione della vita.

Ho chiesto all’On. Letta come era riuscito a scrivere un libro (me lo ero già chiesto tante volte con “quel grafomane” di Veltroni :O) e anche perché mi piacerebbe trovare un metodo, per scrivere tutti i miei progetti che ho in cantiere) tra i mille impegni che lo vedono protagonista. La risposta è stata inaspettata!

Il libro è stato scritto step by step, nei ritagli di tempo con il blackberry e riordinato ed articolato successivamente.

Enrico Letta è Geek! :O)

Da autentico geek, mi sono quasi commosso!!!

Riporto infine, sperando di stuzzicare la vostra curiosità, una sintesi che trovate su ibs.it (http://xrl.in/29zq):

"Due operai stanno ammucchiando mattoni lungo una strada. Passa un viandante che s'informa sulla natura del loro lavoro. Uno modestamente risponde: "Sto ammucchiando mattoni". L'altro esclama: "Innalzo una cattedrale!". Il primo degli operai descritti da Pietro Nenni in Parlamento, nel 1959, impila pietre: per sé e per guadagnarsi da vivere oggi. Il secondo fa esattamente lo stesso, ma sa di costruire qualcosa di grande per il futuro. Proprio il futuro è l'orizzonte di riferimento di chi contribuisce alla costruzione di una cattedrale. Un lavoro che costa fatica, non produce vantaggi personali immediati, ma rimarrà nei secoli. E la cattedrale si rivelerà tanto più solida e splendente quanto maggiore sarà la partecipazione della comunità alla sua realizzazione. Il nostro Paese ne è disseminato: opere dell'ingegno e dell'arte fatte in nome di un progetto alto e condiviso. Oggi è difficile anche solo immaginare qualcosa di simile. Che ne è stato di quell'ansia di futuro? Enrico Letta non ha dubbi: anche la crisi economica e sociale che stiamo vivendo è figlia del "presentismo". Della tendenza a sacrificare all'utilità del momento ogni investimento nel futuro che richieda tempo, capacità, pazienza. L'Italia è ammalata di "presentismo" come e forse più degli altri Paesi avanzati. La politica riflette e amplifica questa malattia. Eppure, è questo il momento di ritrovare l'ambizione di realizzare progetti solidi e duraturi. La cattedrale può essere una risposta alla crisi.

Buona lettura!

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