giovedì 1 gennaio 2009

Marketing ... spinto!

Una ottima viral idea!
Una ottima viral idea!


Recentemente sono stato per le vacanze natalizie a Napoli, dove ho trovato in commercio una curiosa bevanda che fa parte di quelle che si definiscono energy drinks (anche se chi la commercializza, la definisce invece bevanda funzionale, vedi il sito ufficiale http://www.fioridiguarana.it/index1.asp).


Viene venduta a un prezzo variabile fino ai 3 euro - in una “bottiglietta” in alluminio smaltato di bianco da 33 cl, molto simile a quelle che trovate già negli ipermercati di altre note marche, è analcolica a base di succo di frutta (pesca, arancia, ananas, maracuja), estratto di guaranà e caffeina.


Sul sito del prodotto distribuito dall’azienda LUXURY IMPORT S.R.L. di Padova troverete tutte le risposte alla vostre curiosità, mentre mi permetto di esprimere un paio di riflessioni (personali e senza pretese di alcunchè) sulla strategia di marketing alla base del lancio di questo prodotto, anche se come leggerete all’URL sopra indicato, l’azienda dichiara che non ve ne è alcuna, “… Abbiamo deciso di non seguire nessuna "strategia di marketing". Ci siamo stancati dei tanti moderni "Guru": di stilisti che ci insegnano che cosa è l'eleganza, di "gastronauti" che ci dicono come, cosa, e dove dobbiamo mangiare, di "intellettuali" che ci suggeriscono cosa è bene leggere, quali mostre vale la pena visitare e magari quali "salotti bene" frequentare, di economisti che ci guidano negli investimenti più redditizi, salvo poi accorgersi che forse era meglio affidarsi alla classica "testa o croce" della monetina.”.


Ottima e soprattutto coraggiosa filosofia imprenditoriale!


Personalmente trovo la bibita (che non ho assaggiato, memore dell’ultima volta che assaggiai per curiosità del guaranà: non dormii per 36 ore filate!) come idea di impresa, una genialata del marketing.


Bel prodotto (esteticamente parlando, anche se il packaging potrebbe migliorare, ad oggi, troppo … lattiginoso?), di tendenza (si sono creati anche una nuova definizione della bibita che cerca così di differenziarsi tra le concorrenti), con una viralità altissima.


L’acronimo, che può essere giudicato più o meno volgare (ma è più volgare una puntata di un Reality show o una bibita con un curioso evocativo accentato?) permette un esercizio praticamente infinito di giochi semantici e linguistici e stimola senza dubbio la curiosità di qualsiasi possibile consumatore, uomo o donna, giovane o adulto, etero e non etero, tanto per fare delle segmentazioni di mercato.


In sintonia e coerente la promozione pubblicitaria che ad oggi ho visto solo nell’universo mondo di internet.




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