venerdì 6 novembre 2009

L'influenza, Dan Brown e il mio Android versus iPhone 3G s, “open” contro “close”: which is the best?



Pubblico il post del “ritorno” complice una fastidiosa influenza coadiuvata da quello che prometteva essere un ottimo thriller: “Il simbolo perduto”.

Arrivando a pagina 261 ed avendo (che delusione!) in gran parte già scoperto l'intero meccanismo che faceva “girare” l'ultimo libro di Dan Brown, ho ceduto alle lusinghe degli amici che reclamavano un ritorno ai post “tecnologici” in materia di smartphone; a proposito, un ringraziamento a Paolo, amico ed assiduo lettore del blog.


Per inciso: non scriverò recensioni del libro e l'assassino è il commissario. (Scherzo! Ma fatemi sapere a che pagina lo scoprite...).


Recentemente mi è stato fornito in uso come utenza aziendale un iPhone 3g s con un firmware nuovo fiammante e quale occasione migliore dunque per fare un confronto tra i due dispositivi?


Ottobre è stato il mese dell'aggiornamento di Android denominato Donut; tra gli elementi migliorativi che ho apprezzato di più, emerge senz'altro l'aumentata velocità di prestazione del sistema (che a mio parere rimane però il vulnus di questo OS) e l'ottimizzazione del sistema dell'Android Market.

Manca a mio parere (ma penso arriverà con i prossimi upgrade del sistema) una funzione di ricerca a 360° più simile a quella che si trova oggi sull'iPhone che comprende una ricerca tra l'altro nei contatti e nel calendario.

Si sente però già parlare di un successivo aggiornamento denominato, tanto per rimanere in tema di dolci: Eclair (da misya.info: Gli èclair sono pasticcini di pasta choux, riempiti di crema e glassati).

Esso rappresenterebbe uno degli upgrade più importanti (non a caso è la versione 2.0) traghettando l'Android anche verso un market più aziendale. Tra le caratteristiche più importanti compaiono:

  • Supporto a Microsoft Exchange

  • Supporto al multitouch (attacco verso il mondo Apple?)

  • Nuove icone

  • Supporto per più risoluzioni video

  • Nuovo browser

  • Miglioramento nelle Google Maps

  • miglioramento nelle funzionalità della fotocamera

  • miglioramento della tastiera virtuale

  • miglioramento del Bluetooth

  • Una nuova barra degli urls per il browser

  • Un widget di Youtube (more social!)

  • Nuove funzionalità per i contatti

Dal canto suo l'iPhone non sta a guardare e devo dire che dai primi dispositivi sono stati fatti dei miglioramenti notevoli.

Rilevo con piacere che:

  • è presente oramai una integrazione al 100% con il mondo della grande G (calendario, contatti e posta funzionano alla grande)

  • funzione di ricerca efficace ed efficiente

  • velocità nelle esecuzioni delle apps

  • velocità nell'accensione del dispositivo

  • interfaccia telefonica pressochè perfetta

  • integrazione col mondo social ottima

  • app store migliorato e presenza di una funzione Genius che propone applicativi in base a quelli già prescelti ed installati


Le key words sono dunque: velocità e facilità. Questo mi piace veramente un sacco dell'iPhone.


Ma come utente aziendale devo fare altre considerazioni che mi allontanano dal mondo Apple.

La mia personalissima Black list:

  • Gestione non ottimale con Gmail

    Per chi come me ha centralizzato tutti gli account su Gmail, diventa imprescindibile lavorare con i filtri e le labels che Google offre. Android in questo è cintura nera! L'iPhone infatti non offre a livello di grafica e organizzazione la stessa modularità nella gestione della posta e, ripeto per chi la usa per lavoro, inizia a diventare un neo non da poco.

  • Uso della batteria! Anche qui, facendo un paragone con il mio HTC G1, con gli stessi tipi di utilizzi, l'iPhone non convince. La batteria del mio telefonino Android dura il doppio rispetto al cellulare targato Apple. Praticamente siete sempre costretti a viaggiare con cavo e caricatore. Problemi dunque di ingombro e peso.

  • Accessori. Mi permetto di evidenziare questo elemento a mio parere scandaloso. Ho sempre utilizzato come mp3 player i dispositivi Apple, dalla classica “mattonella” all'Ipod touch. Ho sempre avuto modo di apprezzare l'interscambiabilità dei vari accessori. Oggi con l'iPhone no e, cercherò di spiegarmi meglio.

    Utilizzavo scambiando i vari player, una presa da auto per carica batterie con USB e una base (tipo radiosveglia) che permetteva di ricaricare i dispositivi ed utilizzarli come sveglia. Similarmente in auto ho una centralina che mi permetteva il collegamento all'autoradio dell'Ipod di turno, ricaricandolo.

    Con l'iPhone no. Appare un avviso che gentilmente ci informa che l'accessorio non è originale.

  • Apps in background.

    A differenza dell'Android, per gli iPhone non è possibile far girare in background le applicazioni e non è possibile utilizzare le schermate a guisa di desktop come l'OS di Google ci ha abituato.

    Solo un programma alla volta dunque, con l'esclusione (ovvia) del telefono e dell'interfaccia mail e messaggi.


Per quanto riguarda l'Android, l'unico neo rimane la lentezza nel boot iniziale e la poca reattività dell'interfaccia telefonica. Molto dipende dalle apps installate ma non si può non installare i software disponibili nel market, che ad oggi hanno una varietà (ed una gratuità) non comune.

La mia scelta, per un uso misto professionale e privato, rimane sempre l'Android, nonostante, lo confesso, la velocità e la reattività del dispositivo mi ha affascinato non poco.


A voi i commenti!


thx to http://www.androidiani.com per l'immagine.

giovedì 2 luglio 2009

Android mid term user experience

Sono ormai passati quasi cinque mesi dal giorno in cui ho iniziato ad utilizzare uno smartphone Android based. E’ tempo dunque di bilanci nelle vesti non dell’entusiasta che ha appena avidamente spacchettato la confezione per la prima volta ma nel ruolo di utente di medio periodo.

Cercherò di fare alcune riflessioni utili a vantaggio di coloro che stanno utilizzando già un G1 (o simili) o di chi si trova nel bel mezzo dell’indecisione se acquistare un cellulare android con altro sistema operativo.

Voglio iniziare da una piccola premessa: mi sono trovato ad utilizzare il mio G1 sia con il firmware aggiornato alla versione 1.5 (aka cupcake), sia col precedente vers. <1.5>

La differenza sostanziale sta nella stabilità del sistema; lo evidenzio: S T A B I L I T A’ del sistema.

Cercherò di chiarire meglio. Il c.d. Android Market è zeppo pieno di apps gratuite e non; se è nostra intenzione di andare molto aldilà dell’uso delle apps basic dello smartphone, inevitabilmente col firmware 1.5 dovete mettere in conto l’instabilità del SO e la lentezza di risposta del telefono.

Ad es. io ho installato circa un’ottantina di applicativi, NESSUN home replacement (tipo aHome, Openhome o Dxtop) e con il G1 cupcake mi trovo benissimo.

Ho provato ad installare alcuni sostitutivi della schermata Home (e tanto per fare un po’ di pubblicità, per me il migliore rimane Dxtop, ma magari ci dedicherò in futuro un post apposito) e TUTTI rallentano il telefono.

Non è bello vedersi apparire il messaggio “Force close” ogni dieci minuti ….

Nella mia situazione (intesa come numero di apps installate) i tempi di latenza sono ampiamente sopportabili, le chiusure forzate molto rare e per velocizzare tutto e risparmiare anche batteria, uso uno dei tanti software disponibili (nello specifico uso TasKiller) che servono a “chiudere” i programmi in esecuzione. Molti utenti di palmari hanno compreso al volo il problema: molti PDA, G1 compreso, non riescono a “chiudere” effettivamente i programmi che si sono avviati; è come, per fare un paragone col vostro pc, se li riducessero nella barra di Windows: “mangiano” memoria e consumano potenza della batteria inutilmente. Con app del tipo TasKiller, la chiusura dei software è “effettiva”.

Da migliorare sicuramente è l’interfaccia Dialer; a meno che di dotarsi di una app specifica (Starcontact nel mio caso), quello di serie lascia un poco a desiderare.

L’uso da telefono (spesso agli amici dico che il G1 è un telefono fenomenale, un po’ meno quando devo telefonare però …) è a mio parere il vero tallone di Achille: scordatevi la prontezza e la velocità dei tempi che si ha con un Symbian o uno Smartphone WM!

Talune volte dalla pressione del tasto “Rispondi chiamata”, il telefono squilla ancora un paio di volte prima di sentire il vostro interlocutore.

Idem sulla composizione dei numeri. Manca l’immediatezza.

Per l’utilizzo delle interfacce col mondo Internet, SMS e posta elettronica (vi segnalo Touchdown della Nitrodesk per coloro che hanno l’esigenza di controllare le proprie emails su Server Exchange: il migliore, up to me!) Android non ha rivali.

Se siete utenti cinture nere di Google poi, il cambio con un telefonino android based è di obbligo.

Un aspetto preoccupante (in termini di relazione uomo/macchina) che dapprima non avevo mai provato è la c.d. “ansia da informazione”: sul G1 (e comunemente con tutto il mondo Blackberry), viene usata ampiamente la tecnologia push, il che significa che oltre a telefonate, MMS, SMS, vi arriveranno in tempo reale emails, aggiornamenti di sistema e tutte le notifiche collegate al mondo internet (per esempio dagli applicativi installati che riguardano Facebook piuttosto che Twitter).

Un notevole traffico di led che lampeggiano, notifiche sonore e vibrazioni, ma questo è il prezzo da pagare per la mobilità dell’informazione.

Sta a voi fare il rapporto costo/beneficio e… non dite che non vi avevo avvisati!!!



(Immagine tratta da http://gadgets.boingboing.net)

Politici tecnologici!

In un mio precedente post vi avevo raccontato come Enrico Letta ha potuto scrivere il suo ultimo libro grazie anche alle nuove tecnologie.


Oggi un interrogativo hi-tech su un altro leader politico, Massimo D’Alema che ho avuto modo di incontrare a Milano durante un seminario.


Il mio occhio alimentato dalla passione per tutto ciò che è (iper)tecnologico non ha potuto non notare che il Presidente di ItalianiEuropei utilizza un iPhone!

Is D’Alema geek???

martedì 19 maggio 2009

Valenza e la crisi. La valenza della Crisi.

Mi è stato chiesto di elaborare una serie di riflessioni sul tema della crisi che purtroppo da un po' di tempo anima dibattiti a ogni livello.
Anticipo, con il permesso di CNA Valenza, il mio intervento qui. Verrà pubblicato in versione cartacea sul prossimo numero di CNA News.

Mi è stato chiesto di elaborare una serie di riflessioni sul tema della crisi che purtroppo da un po' di tempo anima dibattiti a ogni livello.
Anticipo, con il permesso di CNA Valenza, il mio intervento qui. Verrà pubblicato in versione cartacea sul prossimo numero di CNA News.
Mai come oggi si è discusso e dibattuto sulla crisi; una lista quasi interminabile di aggettivi accompagna questo termine nei discorsi quotidiani: crisi finanziaria, crisi della gioielleria, crisi mondiale, crisi locale. In questo numero di CNA News, cercherò di fornire, in sintesi, degli elementi utili per una riflessione rispetto al nostro territorio.
La Crisi: da dove?
La crisi, questa crisi di cui tutti stiamo parlando ha un nome e un cognome, con tanto di relative responsabilità.
Non si può liquidare il problema con uno sbrigativo riferimento ad una presunta esplosione del mondo finanziario e straparlare di trasposizioni di crisi finanziarie al mondo reale. Non saremmo onesti con noi stessi e chiuderemmo gli occhi su una parte del problema, perché quando affermiamo che la crisi è passata dalle Borse al mondo reale, parliamo ed evidenziamo solo una parte del problema che in realtà è ben più ampio e complesso.

La crisi non è solo una crisi finanziaria; è una crisi che ha cause reali, molto reali che si sono ripercosse da una società, quella statunitense, su un sistema finanziario fragile (mondo finanziario USA) e si è propagato al mondo intero, con un effetto domino.


Come è stato possibile? Se volessimo idealmente tracciare uno schema dei vari fattori, avremmo in sequenza:

- Caduta dei prezzi delle case e insolvenza dei mutui USA

- Collasso del mercato dei prodotti strutturati collegati

- Richiesta eccezionale di liquidità dal sistema finanziario americano

- Ulteriori incrementi conseguenti la richiesta di liquidità

- Progressivo ed eccessivo indebitamento delle famiglie americane

- Incremento del costo del denaro

- Fallimento delle principali banche d’investimento

- Interventi delle autorità governative a tutela degli intermediari in difficoltà

- Congelamento del mercato interbancario del costo di finanziamento

… inizio dell’effetto domino dagli USA verso il continente europeo.

Questi pochi elementi di sintesi, dovrebbero farci comprendere come la portata del problema sia veramente a livelli dove i primi interventi utili ed efficaci dovrebbero essere presi dai Governi centrali degli Stati e dagli Organismi economico – finanziari intergovernativi e, come non possono esistere soluzioni semplici a problemi molto complessi.

Il settore della gioielleria poi è stato poi uno dei primi “a sentire” e ad essere anticipatore di quello che c’era nell’aria, non contando che oramai da alcuni anni il manufatto gioielli ero stava vivendo una dura concorrenza, spesso sleale, fatta di globalizzazione (un mondo e un conseguente mercato, di prodotto e del lavoro, senza confini), di brandizzazione (il fenomeno dell’affermazione delle cosiddette “marche”) e di normative di settore che tutto erano (e sono) tranne che facili e comprensibili!

Spesso, con un sorriso amaro, quando vengo chiamato a relazionare sul nostro settore, affermo che in Europa, a dispetto del principio di libera circolazione delle persone e delle merci, principio base dell’Europa comune, solo due merci fanno eccezione: i pesticidi e la gioielleria. Purtroppo è vero e per chi fa attività di impresa con i gioielli è una barriera di non poco conto!

Verso dove?

Quasi un terzo delle maestranze del settore sono in Cassa Integrazione (Ordinaria o Straordinaria o in deroga) o in trattamento di disoccupazione; i flussi di export, vitali per la nostra economia locale, a febbraio 2009 segnavano un quasi -20%.

Sono dati non positivi ma migliori rispetto alle altre due aree distrettuali a noi affini, Arezzo e Vicenza.

Il rischio di esplosione di un problema sociale c’è tutto: basti pensare a quanti nuclei famigliari in Valenza ci sono composti con entrambi i coniugi operanti nel settore e magari ambedue in Cassa Integrazione.

Sul versante delle imprese, la situazione non è migliore: carenza di liquidità e difficoltà nei rapporti con gli istituti bancari sono all’ordine del giorno.

Ad oggi alcuni indicatori economici, in negativo, segnano un rallentamento; occorrerà verificare nel periodo di fine anno se effettivamente tali indicatori hanno segnato un arresto e se tutte le previsioni di crescita riferite ad alcuni paesi leader dei vari organismi intergovernativi saranno confermate.

Rimanendo coerenti e seri, non è possibile allo stato attuale fare previsioni (e dare false speranze), a meno che di non lanciarsi nella lettura delle carte o dei fondi del caffè!

Le proposte del Sistema CNA e la Crisi.

La CNA attraverso i propri organismi nazionali sta richiedendo l’adozione di una serie di misure per tutto il mondo dell’impresa che possono essere trasposte con facilità anche alla nostra realtà distrettuale e sono:

  • interventi urgenti per il trattenimento della liquidità all’interno delle imprese,
  • procedure più celeri per il rimborso dell’Iva,
  • sospensione dei pagamenti di tributi e contributi per l’anno in corso e il prossimo
  • sospensione degli studi di settore per il 2009 e seguire
  • politiche efficaci per la difesa del made in Italy
  • appositi ammortizzatori sociali per artigiani e contoterzisti

a ciò, recentemente il Segretario Nazionale CNA Silvestrini ha auspicato un possibile allentamento del vincolo di stabilità per i Comuni virtuosi che potrebbe generare un movimento, in termini di investimenti, del valore di 50/60 miliardi di euro, richiamando ad azioni tempestive e coordinate di tutte le forze in campo così come avvenne nel corso della crisi del 1992.

Concludendo…

Non operare scelte, rimuovere o addirittura rifiutare l’esistenza della crisi significa rinunciare a un cambiamento. Non solo: significa rinunciare anche a quelle opportunità che sono legate alle crisi, a qualunque crisi, come del resto viene ben sintetizzato dall’ideogramma cinese che definisce il concetto ed è appunto la somma di due concetti, pericolo (indicato col simbolo del fuoco) ed opportunità.

Quale parte dell’ideogramma sapremo far valere: la minaccia o l’opportunità?

Sono convinto che questo distretto se saprà conservare il suo saper fare (con l’aiuto delle Istituzioni e di tutti coloro che hanno a cuore le sorti di questo distretto, siano essi Pubblico o Privato) e saprà unire con la stessa passione e competenza con cui “crea i propri gioielli come sogni”, una nuova e forte capacità organizzata di commercializzare il proprio prodotto, riuscirà ancora una volta a essere partecipe di un miracolo tutto italiano.

Ma attenzione, la realizzazione del miracolo può passare solo se si attiverà una forte azione di cooperazione (intesa come collaborazione) fra le nostre microimprese: occorre andare oltre le tante singole azioni individuali, poiché il vantaggio di uno va a discapito dell’intera collettività.

Per fare questo abbiamo bisogno che ognuno di noi, imprenditore o lavoratore, usi quella intelligente capacità di percepirsi insieme.

Ed insieme sarà tutto più facile.


lunedì 18 maggio 2009

Una curiosità su “Costruire una cattedrale. Perché l'Italia deve tornare a pensare in grande” di Enrico Letta, in esclusiva!

In questo periodo di campagna elettorale, ho avuto modo di potermi confrontare su una varietà di tematiche con alcuni personaggi di rilievo politico e professionale.

Uno di questi è stato Enrico Letta con cui ho potuto discutere per un’oretta, face to face (eravamo nel corso di un trasferimento da una città ad un’altra), dai problemi di politica locale alla situazione nazionale, dalla campagna elettorale ai distretti industriali.

Ho potuto apprezzare la sua lucidità politica e chiarezza, il suo discorso (molto condiviso) su una politica costruita sui valori.

La curiosità in esclusiva cui accenno nel titolo del post, riguarda l’ultimo suo libro intitolato “Costruire una cattedrale. Perché l'Italia deve tornare a pensare in grande”; volevo riportarla qui, perché proprio qui più volte ho discusso di tecnologia e semplificazione della vita.

Ho chiesto all’On. Letta come era riuscito a scrivere un libro (me lo ero già chiesto tante volte con “quel grafomane” di Veltroni :O) e anche perché mi piacerebbe trovare un metodo, per scrivere tutti i miei progetti che ho in cantiere) tra i mille impegni che lo vedono protagonista. La risposta è stata inaspettata!

Il libro è stato scritto step by step, nei ritagli di tempo con il blackberry e riordinato ed articolato successivamente.

Enrico Letta è Geek! :O)

Da autentico geek, mi sono quasi commosso!!!

Riporto infine, sperando di stuzzicare la vostra curiosità, una sintesi che trovate su ibs.it (http://xrl.in/29zq):

"Due operai stanno ammucchiando mattoni lungo una strada. Passa un viandante che s'informa sulla natura del loro lavoro. Uno modestamente risponde: "Sto ammucchiando mattoni". L'altro esclama: "Innalzo una cattedrale!". Il primo degli operai descritti da Pietro Nenni in Parlamento, nel 1959, impila pietre: per sé e per guadagnarsi da vivere oggi. Il secondo fa esattamente lo stesso, ma sa di costruire qualcosa di grande per il futuro. Proprio il futuro è l'orizzonte di riferimento di chi contribuisce alla costruzione di una cattedrale. Un lavoro che costa fatica, non produce vantaggi personali immediati, ma rimarrà nei secoli. E la cattedrale si rivelerà tanto più solida e splendente quanto maggiore sarà la partecipazione della comunità alla sua realizzazione. Il nostro Paese ne è disseminato: opere dell'ingegno e dell'arte fatte in nome di un progetto alto e condiviso. Oggi è difficile anche solo immaginare qualcosa di simile. Che ne è stato di quell'ansia di futuro? Enrico Letta non ha dubbi: anche la crisi economica e sociale che stiamo vivendo è figlia del "presentismo". Della tendenza a sacrificare all'utilità del momento ogni investimento nel futuro che richieda tempo, capacità, pazienza. L'Italia è ammalata di "presentismo" come e forse più degli altri Paesi avanzati. La politica riflette e amplifica questa malattia. Eppure, è questo il momento di ritrovare l'ambizione di realizzare progetti solidi e duraturi. La cattedrale può essere una risposta alla crisi.

Buona lettura!

giovedì 7 maggio 2009

Cupcake for breakfast!

Stamattina per colazione: Cupcake!

Molti avranno già capito che sto parlando del famigerato aggiornamento OTA del firmware dell’ HTC G1 che a inizio maggio doveva essere “spinto” da Google su tutti i telefonini android europei, firmware 1.5 conosciuto per l'appunto come Cupcake.

In realtà parte delle sue funzionalità erano già fruibili grazie a un gruppo ben nutrito di sviluppatori che in parallelo ed anticipatamente avevano già rese disponibili diverse apps che puntavano su alcune caratteristiche di Cupcake, soft keyboard (tastiera virtuale touch) per prima.

Innanzitutto ho subito cercato se era disponibile la localizzazione in italiano: non c’è, ma penso che la motivazione vada cercata nel fatto che il mio Htc è stato importato da Amburgo (Germania) e dunque con OS un po’ differente da quelli circolanti in Italia ora.

Per il resto, è stata una piacevole scoperta delle varie caratteristiche.

Il telefono mi appare un poco più veloce nelle varie transazioni e operazioni di caricamento di schermate; non la stessa percezione ho avuto invece con il boot che mi pare più lungo di diversi secondi.


Mi auguro che il nuovo firmware possa ottimizzare i consumi della batteria ma questa è un test che ad oggi dopo un solo giorno non riesco ancora a fare.

Migliorata la navigazione web all’interno del browser di default; i comandi mi paiono molto più comodi.

La noia è stata quella di dover upgradare tutte le apps installate alle versioni 1.5 compatibili. Per cui consiglio vivamente di procedere all’aggiornamento dell’OS e degli applicativi quando si ha del tempo libero e soprattutto una connessione wireless.

Migliorata graficamente l’interfaccia del calendario: da uno sfondo nero si è passato a un miglior leggibile (a mio parere) background bianco.

Aggiunto anche nativamente l’app (Camcorder) per poter utilizzare la fotocamera per girare dei video.

In più è apparso anche Google Talk (di cui personalmente non ne sentivo la mancanza).

Per il primo giorno è tutto! A voi la linea ed i commenti!

giovedì 23 aprile 2009

Un bel gesto con molto poco! Il 5 per mille.

Basta poco per aiutare qualcuno.

A volte non occorre neanche mettere mano al proprio portafoglio o fare grossi sacrifici.


A volte, basta una firma e un codice fiscale.

Io sostengo CNA Etica e Solidale ONLUS, di cui troverete la descrizione come associazione e relative attività al sito www.valenza.cna.it (ora è in via di aggiornamento).

All'atto della compilazione della Vostra dichiarazione dei redditi o mod. 730, basta semplicemente firmare ed indicare il codice fiscale di Cna Etica e Solidale Onlus che è 02167800065

Semplice vero?


CNA Etica e Solidale ha anche un gruppo su Facebook e potete sempre chiedere le relazioni dei progetti realizzati alla mail eticasolidale@valenza.cna.it


Grazie di cuore a tutti coloro che vorranno contribuire!

martedì 14 aprile 2009

iGialli: i Gialli su Twitter. Esperimento possibile?


Confesso la mia passione per Twitter: ormai da tempo ha sostituito le mie fonti di informazioni primarie che erano i blog, gli RSS, i normali siti di informazione.
Lo trovo fantastico: veloce, rapido, efficace, molto social, learning tool e mille altre cose.

Mi sono chiesto fin dai miei primi 140 caratteri che ho digitato su www.twitter.com/iMassimo se era possibile trovare dei twitter – libri ovvero dei brevi racconti sintetizzabili in 140 caratteri.

Ho pensato allora di avviare una sperimentazione, unendo le mie due passioni: internet e i cosidetti gialli, approfittando di Angelo Marenzana, amico nonché scrittore di gialli, (qui potete trovare un po’ di notizie su di lui e sui suoi ultimi ottimi lavori http://www.angelomarenzana.net) .

La risposta oggi (forse) è: www.twitter.com/iGialli .... seguiteci e a presto il primo Giallo (che anticipo sarà pubblicato in tre tweet nella stessa giornata).

Si accettano collaborazioni, proposte, suggerimenti, critiche …..

A presto!

giovedì 2 aprile 2009

Pensare differentemente ... una riflessione dall'advertising al mondo reale

L'ho ritrovata da poco, leggendo il numero 2 di Wired ed. italiana e mi ha fatto pensare, riflettere e ho deciso che ne valeva la pena postarla sul blog.
E' la mitica campagna pubblicitaria Apple che ha fatto scuola nel marketing e nell'adversiting.

Dedicato a te, chiunque tu sia, che vuoi cambiare il mondo.

Ecco i pazzi.
I disadattati.
I ribelli.
I contestatori.
Quelli sempre al posto sbagliato.
Quelli che vedono le cose in modo diverso.
Non amano le regole
E non rispettano lo status quo.
Puoi lodarli, disapprovarli, citarli,
Puoi non credere loro, puoi glorificarli o denigrarli.
Ma ciò che non potrai fare è ignorarli.
Perché loro sono quelli che cambiano le cose.
Inventano. Immaginano. Curano.
Esplorano. Creano. Ispirano.
Mandano avanti l'umanità.
Forse devono per forza essere pazzi.
Altrimenti come potresti guardare una tela vuota e vederci un'opera d'arte?
O sedere in silenzio e sentire una musica che non è mai stata composta?
O guardare un pianeta rosso e immaginare un laboratorio su ruote?
Noi realizziamo strumenti per questo tipo di persone.
E se alcuni vedono la pazzia, noi vediamo il genio.
Perché le persone così pazze da pensare di poter cambiare il mondo
sono quelle che lo cambiano.

mercoledì 1 aprile 2009

Crescita personale e buddismo: il miglioramento personale di Steve Pavlina e la teoria della creazione del valore di Makiguchi

Ho letto con grande attenzione un bell’articolo sull’ultima newsletter del Personal Development Insights™ #12 del marzo 2009 a cura di Steve Pavlina che tratta con sintesi e chiarezza sul come (e perché?) trasformare le proprie passioni in professionalità, raccontando la propria esperienza personale.

L’intervento di Pavlina mi ha colpito particolarmente, sia per i contenuti sia per lo stile di narrazione dello stesso e soprattutto perché nel leggerlo, scorgevo in parallelo diversi punti in comune con la c.d. “teoria della creazione di valore” di Tsunesaburo Makiguchi e ai principi del Buddismo della SGI (www.sgi-italia.org) .

Prima di procedere all’analisi delle analogie tematiche e valoriali che ho rilevato, mi sembra dovuto presentare i due attori principali di questo post, non per un paragone fine a sé stesso ma per significare come da orizzonti differenti, si può convergere su temi e concetti specifici comuni:

Chi è Steve Pavlina?
Dal blog www.stevepavlina.com, apprendiamo che Steve è uno dei più famosi blogger al mondo nel campo del miglioramento personale e lifehacking; studioso di management, imprenditore di successo di una software house, praticante delle arti marziali, vegetariano vegan, teorico ed utilizzatore delle tecniche di sonno polifasico (http://xrl.in/1wg2). Un personaggio eclettico sicuramente!
Se digitiamo su Google il suo nome, alla data di pubblicazione del presente post, otteniamo ben 447.000 risultati… Tanto per avere un paragone, Luca Cordero di Montezemolo ne ottiene 141.000. Steve Pavlina è considerato un guru del lifehacking dai maggiori cultori di questa tematica.

Chi è Tsunesaburo Makiguchi?
Riporto dal sito ufficiale della SGI la storia di questo personaggio straordinario.
Giappone, 1930: Tsunesaburo Makiguchi, direttore di una scuola elementare, e Josei Toda, giovane insegnante, fondano una “Società educativa per la creazione di valore”, la Soka Kyoiku Gakkai.
Lo scopo è quello di diffondere idee innovative maturate in ambito pedagogico, alle quali Makiguchi aveva dedicato anni di lavoro e riflessione. Nel 1928 entrambi si erano convertiti al Buddismo di Nichiren Daishonin.
Dal loro proposito originario, promuovere una riforma dell'educazione scolastica che riuscisse a formare persone libere e realizzate, spostano l'attenzione sullo studio e la propagazione degli insegnamenti di Nichiren Daishonin, basati sul Sutra del Loto. Con l'allargamento dei propri orizzonti l'associazione diventa una vera e propria organizzazione religiosa che nel 1942 conterà circa 3.000 membri.
Con l'inizio della seconda guerra mondiale il governo militarista avvia una politica fortemente repressiva. In nome della pace e della sicurezza nazionale tutte le religioni sono costrette a unificarsi sotto l'egida dello Shintoismo, il culto legato all'imperatore, che diventa religione di stato. Makiguchi rifiuta il decreto governativo. Nel 1943 Makiguchi e Toda con altri leader dell'organizzazione vengono arrestati e incarcerati con l'accusa di blasfemia. Per Makiguchi, già anziano e di salute malferma, gli stenti del carcere sono fatali. Muore il 18 novembre 1944 all'età di 73 anni.


- Miglioramento personale, produttività, passione e Buddismo? Qui di seguito alcune brevi riflessioni di Pavlina che trovano affinità con la religione buddista, così come da me praticata nell’ambito della SGI.

Steve introduce nella sua newsletter una riflessione su come sia solito affermare che occorre fare ciò che si ama innanzitutto, per poi attendersi un ritorno anche in termini economici di guadagno, ammonendoci però che questa è solo una “parziale” verità: “That's close to the truth, but it skips a few critical steps”.
E inizia ad argomentare: non è sufficiente amare ciò che si fa, ma occorre trasformare le proprie passioni in un qualcosa che possa creare vero valore.
Suggerisce di condividere ed offrire (inizialmente) gratuitamente i propri sforzi derivanti da questa passione professionalizzata (definiamola così) per poi procedere in una progressione a spirale dove a maggior valore (riconosciuto) del servizio equivale un maggior prezzo (richiedibile ed accettato).
Viene posta enfasi sul discorso dei feedback, ovvero del ritorno/scambio in un’ottica di miglioramento continuo e sul come non è possibile improvvisare in tema di competenze acquisite “Those middle steps usually require a lot of time and effort. It's not that hard to think of something you enjoy doing. The hard part is taking years to really develop your interest into a serious skill set”.
La motivazione e il desiderio di creare del valore per le persone, vengono rappresentate come gli stimoli forti per Pavlina per trasformare la passione in professione e lavoro (cosa che mi ricorda molti discorsi di Daisaku Ikeda – discepolo di Makiguchi e Toda - quando appellandosi ai giovani chiede loro di trasformare concretamente i loro sogni e quando si parla nel buddismo della cosiddetta pratica per sé e per gli altri).
Per procedere oltre e consolidare la passione professionalizzata, Steve utilizza una frase in inglese del genere “you need to go a few steps beyond”: devi essere, nel senso di essere necessariamente, diversi passi oltre (mia interpretazione: oltre il livello normale, mediano).
Pavlina riporta un elenco di elementi cardine, che riporto con un breve commento e traduzione mia personale:
- Valorizza e fai leva sui tuoi talenti naturali: è possibile con la forza di volontà arrivare dovunque ma occorre focalizzare i propri sforzi sui talenti naturali. Anche in questo caso, il tema della volontà, del voler realizzare è ricorrente nel buddismo della SGI.
- Fai ciò che ami: i grandi esperti in qualche materia amano il loro lavoro.
- Impara dai migliori. Leggendo di seguito questo punto di Pavlina, la mente è corsa naturalmente al discorso del rapporto tra maestro e discepolo, tra mentore e allievo, molto cara al Presidente Ikeda.
- Condividi le tue conoscenze. Utilizza i tuoi talenti e le tue capacità personali per creare valore verso gli altri. Il ritorno che si otterrà servirà come stimolo per la crescita.
- Metti azione! Steve giustamente esemplificando fa notare che discutere di ciò che si ama non equivale a fare ciò che si ama! Se si vuole fare musica, occorrerà conseguentemente sedersi e iniziare a comporre qualcosa invece di fare mille altre cose … Chi come praticante buddista non conosce il “pratica e metti l’azione corretta”?
- Considera sempre la creazione del valore. Considera in ogni momento come poter traslare nella tua realtà quotidiana ciò che hai imparato.
Questa è solo una mia personalissima riflessione: e voi che ne pensate? Fatemi avere i vostri feedback!

giovedì 19 marzo 2009

Open source, great apps!

Uno dei tanti aspetti positivi, a mio parere, di avere uno smartphone Android consiste proprio nell’avere a disposizione un dispositivo con un Sistema Operativo Open Source cui tutti possono contribuire attraverso lo studio e la programmazione di applicativi, dai più strani ai più utili, gratuiti o meno.

Oggi l’Android Market, omologo dell’Itunes store di Apple, è aperto in Europa ai soli applicativi gratuiti che però, vi posso confermare, ricoprono già un’ampia gamma di esigenze e di usi, dal gioco alla produttività.

Ma vediamo assieme alcune apps, tra quelle che ho trovato e provato con grande soddisfazione…

ChompSMS: offre la possibilità di una tastiera virtuale per comporre gli sms oltre che una bella gamma di personalizzazioni che riguardano la messaggistica (led personalizzabili per le notifiche, suoni differenti, ecc.). L’aspetto migliore è quello di poter comprare in stock e a prezzi molto convenienti gli sms ed inviarli via trasmissione dati (senza ritardi o problemi di sorta).

Astrid bellissimo ed utilissimo lettore di RTM; una semplice to do list, un must have per chi utilizza come il sottoscritto i servizi di rememberthemilk (www.rememberthemilk.com)

StarContact un altro applicativo che non può mancare! Sostituisce in tutto e per tutto il dealer (l’interfaccia telefonica) ed offre, cosa non da poco, la possibilità di ricerca dei proprio contatti attraverso una modalità simile al T9 (evitando di doverli scorrere tutti con la trackball o col ditino…). Si può effettuare anche la ricerca da numero telefonico per risalire al nome del contatto.

Useful Switchers: il nome della app, garantisce l’utilizzo per cui è nata; offrire una semplice e veloce interfaccia per cambiare le impostazioni su cui più frequentemente si agisce, tipo wifi, bluetooth, vibrazione telefono, ecc.

DroidTracker: dove avrò lasciato il telefono? Riuscirò a rintracciare il furfante che mi ha sottratto il mio bellissimo G1? La risposta sarà SI!!! A patto di aver installato questa applicazione che, dietro l’invio da un telefono terzo di un sms al nostro numero, ci risponderà in automatico fornendoci le coordinate GPS del nostro telefono con tanto di link a Google Maps per vedere dove è! Strabiliante.

WySync pur ritenendo che con un piano telefonico del tipo Wind Mega 1500 a 8 euro mensile (come da precedente post), si abbia a disposizione ampia disponibilità di connessione e download, per chi proprio avesse paura di sforare con la bolletta, può utilizzare questo utilissimo tool col quale si possono modificare le impostazioni della connessione dati. Esempio: posso impostare il telefonino dicendogli che sotto copertura Wifi può sincronizzare tutti i dati di ogni tipo e qualità, mentre quando è fuori copertura Wireless, deve sincronizzare ad esempio solo la posta (e non i contatti e il calendario).

Locale è un applicativo a cui è veramente difficile trovare una singola definizione, proprio perché lo trovo estremamente flessibile e multipurpose. In pratica è un’interfaccia da dove si può “comandare” al proprio telefonino di eseguire determinate azioni al verificarsi di determinate condizioni. E’ una specie di Profili (per gli appassionati Nokia users) molto molto molto più flessibile, in quanto le condizioni impostate possono essere ad esempio l’orario, il luogo (rilevato col GPS integrato), la data, ecc.

Ad esempio, posso ordinare al mio Androide che quando rileva che sono in ufficio (attraverso le coordinate a mezzo GPS), di attivare il Wifi e connettermi alla rete wireless dell’ufficio o ancora che quando sono a casa in un certo orario, di attivare la suoneria silenziosa (utile per chi ha dei bimbi piccoli … ehm ehm).

Quick Calendar è una sorta di plugin che aiuta a tenere sotto controllo i propri impegni (memorizzati nel calendario) agendo solo sulla status bar (dove appaiono tutte le notifiche degli sms, delle chiamate perse, ecc.)

Twiroid Twitter client per Android; un must per gli appassionati dei social network.

Fbook idem come sopra ma dedicato a Facebook.

Accuweather.com applicativo per la rilevazione delle previsioni meteo, con tanto di immagini satellitari.

Shazam vi siete mai trovati ad ascoltare un motivetto in onda alla radio e a voler sapere che canzone era? Oggi basta farlo ascoltare a Shazam ed in pochi secondi avrete la risposta. Gli utilizzatori iPhone lo conosceranno già. Potente e strabiliante!

MyBookmarks ossessionati dagli 800 segnalibri che avete nel browser? Avete già gli incubi a pensarvi a riscriverli tutti sul vostro Androide uno ad uno? Tranquilli con questa app tutto si risolverà in un minuto o poco più …

StreamFurious per gli amanti delle web radio e della musica. Per me un must have. Ascoltate le vostre radio web preferite. Dai canali monotematici anni 80 alle radio della Polizia di NY. Irrinunciabile!

Sticky praticamente l’equivalente dei mitici foglietti colorati per prendere appunti. Digitalizzati e direttamente sul vostro schermo. Utilissimi!

Mileage Sei un patito dell’auto? Vuoi calcolare al millesimo i consumi e i costi dell’auto? Semplice e veloce, questa app è per voi

aTrackDog una potente applicazione che vi servirà per tenere traccia di tutte le apps installate e relativi aggiornamenti. Anche per apps che non si trovano sull’Android market. Utile!

ParkMark Free anche a voi è capitato di provare l’angoscia e la paura di non trovare più l’auto nel parcheggio sconfinato dell’Outlet o dell’Ipermercato? Non è più un problema: usando il GPS integrato e questa applicazione sarà un gioco da ragazzi ritrovarla!

Phonalyzr gli utenti Wind possono fruire di un comodo servizio di analisi delle proprie abitudini telefoniche. Questo software serve proprio a questo: ad analizzare con tanto di grafici e statistiche il proprio traffico telefonico.

DroidSans Virtual Keyboard il nome è indicativo: permette l’uso in ogni applicazione, di una tastiera touchscreen

YouTube Downloader da abbinare a Videoplayer per scaricare e visionare agevolmente i file su YouTube

ShopSavvy altra apps da meraviglia: leggendo i codici a barre dei prodotti ricerca in automatico su internet le offerte e i prezzi migliori. Da oggi lo shopping comparison non solo più per i marketplace virtuali.

Aspetto i vostri commenti e le vostre segnalazioni in ordini ad altri applicativi che ritenete utili o comunque degni di nota!

A presto.



mercoledì 4 marzo 2009

Android: il futuro alle porte!


Lo smartphone T-Mobile G1, primo terminale a sfruttare il sistema operativo mobile Android di Google, è appena sbarcato in Europa, per la precisione Regno Unito e Germania e a seguire la Spagna.

Ho riflettuto a lungo e soprattutto mi sono documentato nei vari siti Android, molto diffusi in USA e ho deciso di acquistarlo attraverso Ebay: nella fattispecie, l’acquisto è stato fatto da un rivenditore autorizzato di Amburgo che nel giro di un paio di giorni mi ha consegnato il PDA (definizione riduttiva, userei il termine di “deep online experience“ device ovvero dispositivo per vivere una forte esperienzialità online) in una elegante confezione che conteneva:

  1. dispositivo HTC G1
  2. Cavo USB
  3. Caricabatterie da muro
  4. Scheda Micro Sd da 2 GB
  5. CD
  6. Film protettivo per il display
  7. Custodia in tessuto sintetico (molto protettiva ma poco agevole per l’utilizzo da telefono cellulare)

Devo ammettere che il tempo necessario per la configurazione è stato di qualche minuto, aiutato dal fatto di essere già un utente del mondo Google (Gmail, gCalendar e varie).

Preventivamente (cosa che consiglio vivamente a tutti per evitare un salasso del proprio portafoglio) avevo attivato una flat mensile con il mio operatore mobile (per i curiosi la tariffa Mega 1500 della Wind, offerta a volume, a mio parere la più economica e vantaggiosa), in quanto l’attivazione del telefono (già fornito sbloccato e utilizzabile con qualsiasi SIM) viene procedurata via connessione dati.

Unico elemento di difficoltà è stata (ma le esperienze degli utenti italiani sono varie e non simili alla mia che sembra essere una eccezione) l’impostazione degli SMS: non riuscivo ad inviare SMS mentre riuscivo a riceverli senza problemi.

Postato il problema sul sito www.fixya.com ottengo nell’arco di un paio di giorni la soluzione: non è accessibile nessun menu dove impostare il (per me famigerato!) numero del centro servizi.

Occorre procedere dall’interfaccia telefonica (dialer) all’impostazione di una sequenza numerica che attiva un menu nascosto all’utente che permette di aggiornare il numero del centro servizi. Aggiornato questo, ho potuto inviare SMS senza problemi.

Lascio per gli amici che riscontrassero lo stesso problema, il link di riferimento: http://www.fixya.com/support/t1720394-problem_sending_sms_htc_g1

Grazie a questo problema, anticipo ai lettori del post, una piacevole scoperta che ho fatto in tema di software disponibili, ChopSMS http://www.chompsms.com : installando questo software, oltre ad avere una tastiera touchscreen per l’invio degli sms, è possibile comprare dei blocchi di sms da inviare attraverso la connessione dati, cosa che, avendo una flat mensile, risulta molto conveniente; infatti attraverso l’acquisto in quantità, si ottiene un costo unitario del messaggio decisamente inferiore alla maggior parte delle tariffe proposte dagli attuali gestori italiani di telefonia mobile.

Il telefono non pesa eccessivamente, è maneggevole nonostante la tastiera hardware (che considero un plus e, secondo me, il fatto che in Italia sarà disponibile solo il G2 con tastiera virtuale, potrebbe essere un errore) offre grandi potenzialità di uso, flessibilità e versatilità che si possono pienamente sfruttare se si è utenti Google.

La tenuta della batteria (che necessita di almeno 3 ore per un ciclo di ricarica completo) è buona, migliore dell’iPhone: con wifi attivato per 7 ore e utilizzo come telefono normale, compresi invio/ricezione sms, si arriva senza problemi a una durata di un giornata (08.00/23.00).

Consiglio un plug con presa USB da accendisigari per provvedere in caso di emergenza alla ricarica dall’auto.

Altro consiglio, soprattutto se si decide di utilizzare il G1 anche come lettore mp3 (e voicerecorder), è quello di acquistare una scheda di memoria Micro SD HC da 8 GB (taglio massimo utilizzabile).

La potenzialità del dispositivo, oltre a fornire una connettività eccezionale (sembra un incrocio tra un dispositivo Blackberry per la velocità di consegna della posta Gmail, unito agli aspetti positivi del Windows mobile e di un SO Apple) è quella di poter contare su un market degli applicativi veramente ampio che riesce già a coprire buona parte delle esigenze (tra le più svariate) degli utenti.

Lati negativi? Sinceramente pochi. Quello meno trascurabile, a mio parere è la lentezza, a volte, di reazione dei tempi del SO, ma temo che qui si paghi qualche errore di gioventù: sono certo che con gli aggiornamenti futuri si potranno apprezzare dei miglioramenti.

Segnalo anche io l'assenza di una presa audio jack; disponibile però a un costo di 6 dollari un adattatore per l’usb mini.

Il chipset Bluetooth, non è compatibile con i profili A2DP e quindi il G1 non potrà essere connesso ad auricolari Bluetooth stereo.


La sincronia dati è gestita via WiFi o connessione dati, ma per me non rappresenta un particolare difetto, anzi sarà sicuramente apprezzato dagli utenti che puntano alla mobilità estrema. Il dispositivo è comunque collegabile al pc ed è possibile trasferire sul dispositivo vari files.

Google, non propone la funzione di modem 3G per PC, disponibile per i devices Windows Mobile in commercio e questo è senz’altro il secondo minus importante che rilevo.

Nativamente non vengono gestiti i video se non quelli di Youtube; sull’Android Market è però già presente una app interessante di Video Player.

Per i bookmarks non è ancora presente una funzionalità di sincronia con servizi quali Foxmarks ma segnalo su http://rerware.com/MyBookmarks/ una applicazione che può aiutarci nel mantenere i nostri segnalibri del pc anche sul G1.

Per avere un’idea della moltitudine di applicazioni disponibili, potete verificare qui: http://www.android.com/market

Mio giudizio personale sulla pagella dell’Android HTC G1: un bel 9+, consigliato l’acquisto!


giovedì 5 febbraio 2009

Firefox: uso e personalizzazione del browser all’insegna della praticità e della produttività


Ricordo ancora quando (e quanto!) era impensabile immaginare un futuro (che poi si è concretizzato neanche così tanto tempo dopo) dove sarebbe stato possibile navigare (e lavorare) su Internet da dispositivi piccolissimi e compatti e con una facilità e usabilità come avviene oggi.

Allora non vi era una gran varietà di browser e personalizzazioni che l’utente poteva adottare a seconda delle proprie inclinazioni ed attività.

Il miglior web browser che abbia mai provato, secondo le mie personali opinioni (e usi) è senz’altro Mozilla Firefox e come è ben descritto sul sito http://www.mozillaitalia.it: le sue caratteristiche principali sono la facilità d’uso, l’ampia possibilità di personalizzazione, la sicurezza, la velocità e il supporto garantito agli utilizzatori. Firefox è un software multipiattaforma, in grado di funzionare sui sistemi operativi più diffusi (Windows, Linux, Mac OS X): se per lavoro, per studio o per svago si ha la necessità di dover utilizzare diverse piattaforme, il programma funzionerà allo stesso modo su tutti e tre i sistemi, eliminando la necessità di imparare a utilizzare ogni volta un software diverso. Firefox è software libero ed è utilizzabile liberamente da chiunque lo desideri.

Una delle più piacevoli scoperte che fa il neo utente di Firefox è la possibilità di una quasi illimitata personalizzazione del proprio navigatore con i c.d. componenti aggiuntivi o addons.

All’insegna della portabilità e della produttività, vi segnalo i miei addons preferiti, a cui cercherò di affiancare una piccola descrizione e classificazione sul loro uso.

Addons greatest hits:


Addon

Categoria/Caratteristica

Descrizione

Foxmarks

Organizzazione

Per chi utilizza più pc e notebook: installare Foxmarks su ogni postazione permetterà di mantenere i propri segnalibri ed eventualmente le proprie password, sincronizzati automaticamente.

È anche possibile accedere al sito web my.foxmarks.com per gestire i propri segnalibri da qualsiasi computer.

Better Gcal

Ottimizzazione Google Calendar

Per migliorare il proprio Google Calendar

Better Gmail

Ottimizzazione Gmail

Per migliorare la propria casella di posta su Google

Ubiquity

Attenzione! Ancora in fase beta (sperimentale)

Una sorta di ponte di comando verso il web! Ancora in fase sperimentale, attualmente può solo entusiasmare i geek, ma secondo me avrà degli interessanti sviluppi. Se si è disponibili ad imparare (velocemente) e modificare le proprie abitudini, questo addon permette di velocizzare diverse pratiche che diversamente richiederebbero più tempo e passaggi. Ad es. inviare una mail (attraverso il proprio account Gmail), con Ubiquity basta digitare un comando del tipo email (testo) to (destinatario). Nella fase stabile, riserverà delle belle sorprese per i fan del lifehacking.

GTDInbox

GTD, Organizzazione

Trasforma la vostra Gmail in una potente macchina per il GTD (Getting things done), metodo inventato da D. Allen

Littlefox

tema

E’ un tema minimalista che consente di recuperare spazio sul display

Calculator bar

Utilità

Una piccola calcolatrice sempre disponibile nel browser.

Gtranslate

Translater tool

Cittadini del web, cittadini del mondo: con questa pratica utilità si può scegliere di tradurre un testo selezionato in una pagina web dall'inglese in ben nove lingue differenti e viceversa tramite Google Translate. Ottimo e pratico!

Customizegoogle

Ottimizzazione Google

Ottimo strumento per la personalizzazione del mondo Google: tra le altre cose elimina le inserzioni pubblicitarie da tutti i servizi di Google (incluso GMail), permette di filtrare pagine web (o interi domini o directory) dai risultati delle ricerche, modifica Google Immagini in modo che ogni anteprima punti direttamente all'immagine trovata (senza la pagina intermedia con il frame) e rende più sicura la connessione al servizio di posta GMail. Inoltre, permette di aggiungere dei link (opzionali) ai risultati delle ricerche di Google per cercare direttamente la stringa con altri motori di ricerca.

Gmail Manager

Ottimizzazione account Gmail

Per chi ha più identità con Gmail: l’addon permette di gestire molteplici account Gmail e di ricevere notifiche di nuova posta da ognuno degli account configurati. Visualizza i dettagli degli account inclusi i messaggi non ancora letti, le bozze salvate, i messaggi indesiderati, le etichette dei nuovi messaggi ricevuti, lo spazio utilizzato per ogni account e l'anteprima dei nuovi messaggi ricevuti.

Colorfultabs

Ottimizzazione e organizzazione

Una nota di colore che aggiunge praticità al browser: Colora le diverse schede di navigazione (e molto altro ancora) rendendone più facile l'individuazione.

Downloadhelper

Utilità

Consente di scaricare facilmente video ed elementi multimediali dai siti web.

Adblock plus

Ottimizzazione

Stop agli elementi superflui, un addon indispensabile: filtra immagini, pubblicità, banner ed altri elementi "bloccabili" presenti sulle pagine.

Flashblock

Ottimizzazione

Un altro indispensabile che ci consente di nascondere le animazioni in flash o eseguirle con un semplice clic. A beneficio della velocità di caricamento delle pagine web. Ottimo!

Timetracker

Utilità

Per chi naviga con connessioni a pagamento, un tool per monitorare il tempo trascorso sul web.

Fullerscreen

Ottimizzazione

Per sfruttare al massimo lo spazio disponibile del display. Ottimo ed immancabile per i netbook.

Fatemi sapere le vostre opinioni e i vostri suggerimenti!