giovedì 2 luglio 2009

Android mid term user experience

Sono ormai passati quasi cinque mesi dal giorno in cui ho iniziato ad utilizzare uno smartphone Android based. E’ tempo dunque di bilanci nelle vesti non dell’entusiasta che ha appena avidamente spacchettato la confezione per la prima volta ma nel ruolo di utente di medio periodo.

Cercherò di fare alcune riflessioni utili a vantaggio di coloro che stanno utilizzando già un G1 (o simili) o di chi si trova nel bel mezzo dell’indecisione se acquistare un cellulare android con altro sistema operativo.

Voglio iniziare da una piccola premessa: mi sono trovato ad utilizzare il mio G1 sia con il firmware aggiornato alla versione 1.5 (aka cupcake), sia col precedente vers. <1.5>

La differenza sostanziale sta nella stabilità del sistema; lo evidenzio: S T A B I L I T A’ del sistema.

Cercherò di chiarire meglio. Il c.d. Android Market è zeppo pieno di apps gratuite e non; se è nostra intenzione di andare molto aldilà dell’uso delle apps basic dello smartphone, inevitabilmente col firmware 1.5 dovete mettere in conto l’instabilità del SO e la lentezza di risposta del telefono.

Ad es. io ho installato circa un’ottantina di applicativi, NESSUN home replacement (tipo aHome, Openhome o Dxtop) e con il G1 cupcake mi trovo benissimo.

Ho provato ad installare alcuni sostitutivi della schermata Home (e tanto per fare un po’ di pubblicità, per me il migliore rimane Dxtop, ma magari ci dedicherò in futuro un post apposito) e TUTTI rallentano il telefono.

Non è bello vedersi apparire il messaggio “Force close” ogni dieci minuti ….

Nella mia situazione (intesa come numero di apps installate) i tempi di latenza sono ampiamente sopportabili, le chiusure forzate molto rare e per velocizzare tutto e risparmiare anche batteria, uso uno dei tanti software disponibili (nello specifico uso TasKiller) che servono a “chiudere” i programmi in esecuzione. Molti utenti di palmari hanno compreso al volo il problema: molti PDA, G1 compreso, non riescono a “chiudere” effettivamente i programmi che si sono avviati; è come, per fare un paragone col vostro pc, se li riducessero nella barra di Windows: “mangiano” memoria e consumano potenza della batteria inutilmente. Con app del tipo TasKiller, la chiusura dei software è “effettiva”.

Da migliorare sicuramente è l’interfaccia Dialer; a meno che di dotarsi di una app specifica (Starcontact nel mio caso), quello di serie lascia un poco a desiderare.

L’uso da telefono (spesso agli amici dico che il G1 è un telefono fenomenale, un po’ meno quando devo telefonare però …) è a mio parere il vero tallone di Achille: scordatevi la prontezza e la velocità dei tempi che si ha con un Symbian o uno Smartphone WM!

Talune volte dalla pressione del tasto “Rispondi chiamata”, il telefono squilla ancora un paio di volte prima di sentire il vostro interlocutore.

Idem sulla composizione dei numeri. Manca l’immediatezza.

Per l’utilizzo delle interfacce col mondo Internet, SMS e posta elettronica (vi segnalo Touchdown della Nitrodesk per coloro che hanno l’esigenza di controllare le proprie emails su Server Exchange: il migliore, up to me!) Android non ha rivali.

Se siete utenti cinture nere di Google poi, il cambio con un telefonino android based è di obbligo.

Un aspetto preoccupante (in termini di relazione uomo/macchina) che dapprima non avevo mai provato è la c.d. “ansia da informazione”: sul G1 (e comunemente con tutto il mondo Blackberry), viene usata ampiamente la tecnologia push, il che significa che oltre a telefonate, MMS, SMS, vi arriveranno in tempo reale emails, aggiornamenti di sistema e tutte le notifiche collegate al mondo internet (per esempio dagli applicativi installati che riguardano Facebook piuttosto che Twitter).

Un notevole traffico di led che lampeggiano, notifiche sonore e vibrazioni, ma questo è il prezzo da pagare per la mobilità dell’informazione.

Sta a voi fare il rapporto costo/beneficio e… non dite che non vi avevo avvisati!!!



(Immagine tratta da http://gadgets.boingboing.net)

Politici tecnologici!

In un mio precedente post vi avevo raccontato come Enrico Letta ha potuto scrivere il suo ultimo libro grazie anche alle nuove tecnologie.


Oggi un interrogativo hi-tech su un altro leader politico, Massimo D’Alema che ho avuto modo di incontrare a Milano durante un seminario.


Il mio occhio alimentato dalla passione per tutto ciò che è (iper)tecnologico non ha potuto non notare che il Presidente di ItalianiEuropei utilizza un iPhone!

Is D’Alema geek???