Ho letto con grande attenzione un bell’articolo sull’ultima newsletter del Personal Development Insights™ #12 del marzo 2009 a cura di Steve Pavlina che tratta con sintesi e chiarezza sul come (e perché?) trasformare le proprie passioni in professionalità, raccontando la propria esperienza personale.
L’intervento di Pavlina mi ha colpito particolarmente, sia per i contenuti sia per lo stile di narrazione dello stesso e soprattutto perché nel leggerlo, scorgevo in parallelo diversi punti in comune con la c.d. “teoria della creazione di valore” di Tsunesaburo Makiguchi e ai principi del Buddismo della SGI (www.sgi-italia.org) .
Prima di procedere all’analisi delle analogie tematiche e valoriali che ho rilevato, mi sembra dovuto presentare i due attori principali di questo post, non per un paragone fine a sé stesso ma per significare come da orizzonti differenti, si può convergere su temi e concetti specifici comuni:
Chi è Steve Pavlina?
Dal blog www.stevepavlina.com, apprendiamo che Steve è uno dei più famosi blogger al mondo nel campo del miglioramento personale e lifehacking; studioso di management, imprenditore di successo di una software house, praticante delle arti marziali, vegetariano vegan, teorico ed utilizzatore delle tecniche di sonno polifasico (http://xrl.in/1wg2). Un personaggio eclettico sicuramente!
Se digitiamo su Google il suo nome, alla data di pubblicazione del presente post, otteniamo ben 447.000 risultati… Tanto per avere un paragone, Luca Cordero di Montezemolo ne ottiene 141.000. Steve Pavlina è considerato un guru del lifehacking dai maggiori cultori di questa tematica.
Chi è Tsunesaburo Makiguchi?
Riporto dal sito ufficiale della SGI la storia di questo personaggio straordinario.
Giappone, 1930: Tsunesaburo Makiguchi, direttore di una scuola elementare, e Josei Toda, giovane insegnante, fondano una “Società educativa per la creazione di valore”, la Soka Kyoiku Gakkai.
Lo scopo è quello di diffondere idee innovative maturate in ambito pedagogico, alle quali Makiguchi aveva dedicato anni di lavoro e riflessione. Nel 1928 entrambi si erano convertiti al Buddismo di Nichiren Daishonin.
Dal loro proposito originario, promuovere una riforma dell'educazione scolastica che riuscisse a formare persone libere e realizzate, spostano l'attenzione sullo studio e la propagazione degli insegnamenti di Nichiren Daishonin, basati sul Sutra del Loto. Con l'allargamento dei propri orizzonti l'associazione diventa una vera e propria organizzazione religiosa che nel 1942 conterà circa 3.000 membri.
Con l'inizio della seconda guerra mondiale il governo militarista avvia una politica fortemente repressiva. In nome della pace e della sicurezza nazionale tutte le religioni sono costrette a unificarsi sotto l'egida dello Shintoismo, il culto legato all'imperatore, che diventa religione di stato. Makiguchi rifiuta il decreto governativo. Nel 1943 Makiguchi e Toda con altri leader dell'organizzazione vengono arrestati e incarcerati con l'accusa di blasfemia. Per Makiguchi, già anziano e di salute malferma, gli stenti del carcere sono fatali. Muore il 18 novembre 1944 all'età di 73 anni.
- Miglioramento personale, produttività, passione e Buddismo? Qui di seguito alcune brevi riflessioni di Pavlina che trovano affinità con la religione buddista, così come da me praticata nell’ambito della SGI.
Steve introduce nella sua newsletter una riflessione su come sia solito affermare che occorre fare ciò che si ama innanzitutto, per poi attendersi un ritorno anche in termini economici di guadagno, ammonendoci però che questa è solo una “parziale” verità: “That's close to the truth, but it skips a few critical steps”.
E inizia ad argomentare: non è sufficiente amare ciò che si fa, ma occorre trasformare le proprie passioni in un qualcosa che possa creare vero valore.
Suggerisce di condividere ed offrire (inizialmente) gratuitamente i propri sforzi derivanti da questa passione professionalizzata (definiamola così) per poi procedere in una progressione a spirale dove a maggior valore (riconosciuto) del servizio equivale un maggior prezzo (richiedibile ed accettato).
Viene posta enfasi sul discorso dei feedback, ovvero del ritorno/scambio in un’ottica di miglioramento continuo e sul come non è possibile improvvisare in tema di competenze acquisite “Those middle steps usually require a lot of time and effort. It's not that hard to think of something you enjoy doing. The hard part is taking years to really develop your interest into a serious skill set”.
La motivazione e il desiderio di creare del valore per le persone, vengono rappresentate come gli stimoli forti per Pavlina per trasformare la passione in professione e lavoro (cosa che mi ricorda molti discorsi di Daisaku Ikeda – discepolo di Makiguchi e Toda - quando appellandosi ai giovani chiede loro di trasformare concretamente i loro sogni e quando si parla nel buddismo della cosiddetta pratica per sé e per gli altri).
Per procedere oltre e consolidare la passione professionalizzata, Steve utilizza una frase in inglese del genere “you need to go a few steps beyond”: devi essere, nel senso di essere necessariamente, diversi passi oltre (mia interpretazione: oltre il livello normale, mediano).
Pavlina riporta un elenco di elementi cardine, che riporto con un breve commento e traduzione mia personale:
- Valorizza e fai leva sui tuoi talenti naturali: è possibile con la forza di volontà arrivare dovunque ma occorre focalizzare i propri sforzi sui talenti naturali. Anche in questo caso, il tema della volontà, del voler realizzare è ricorrente nel buddismo della SGI.
- Fai ciò che ami: i grandi esperti in qualche materia amano il loro lavoro.
- Impara dai migliori. Leggendo di seguito questo punto di Pavlina, la mente è corsa naturalmente al discorso del rapporto tra maestro e discepolo, tra mentore e allievo, molto cara al Presidente Ikeda.
- Condividi le tue conoscenze. Utilizza i tuoi talenti e le tue capacità personali per creare valore verso gli altri. Il ritorno che si otterrà servirà come stimolo per la crescita.
- Metti azione! Steve giustamente esemplificando fa notare che discutere di ciò che si ama non equivale a fare ciò che si ama! Se si vuole fare musica, occorrerà conseguentemente sedersi e iniziare a comporre qualcosa invece di fare mille altre cose … Chi come praticante buddista non conosce il “pratica e metti l’azione corretta”?
- Considera sempre la creazione del valore. Considera in ogni momento come poter traslare nella tua realtà quotidiana ciò che hai imparato.
Questa è solo una mia personalissima riflessione: e voi che ne pensate? Fatemi avere i vostri feedback!